Non tutti i mostri se ne vanno quando gli punti una luce addosso.

 Vi ho già parlato di quanto adori le richieste per ordini personalizzati, quanto mi spingano fuori dalla mia comfort zone, quanto tessere le vostre storie mi renda orgogliosa.

Poi ci sono le mie collezioni. Quelle in cui posso esagerare, in cui prendo momenti della mia stessa vita, frammenti della mia stessa anima e cerco di dar loro una forma. Prendo la gioia e la dolcezza, ma anche la paura ed il vuoto, trovo la pietra che più li rappresenta e poi disegno e tesso, intreccio per ore. Quello che realizzo è la concretizzazione di parti di me, del mio vissuto, della mia anima. 

E sapete cosa? Una volta che si permette loro di avere una forma, gioia e dolore non sono così diversi ...

Non tutti i mostri se ne vanno quando gli punti contro la luce, ci sono anche quelli che ti saltano addosso, ma almeno li vedi. Ciò che non puoi vedere non può farti male, dice il proverbio, ma ciò che puoi immaginare può distruggerti, rispondo io.

Dare una forma ai pensieri, belli e brutti. È questo quello che cerco di fare nelle mie collezioni. Esorcizzarli in questo modo, dare un lavoro alle mani, permettere alla mente di lasciare da parte i pensieri confusi e concentrarsi su un filo di pensiero per volta, ricucire lentamente la mia anima con fili d'oro, di rame e d'argento ... 


Pendente in rame intrecciato e ametiste.


Come "Karakal", uno dei Great Old Ones, gli Dei Antichi.

Il cuore di un Dio non smette mai di battere, il cuore di un Dio vive in ogni suo fedele, il cuore di un Dio intricato, prezioso e senza tempo, ha sempre spazio per accogliere quanto di meraviglioso la vita sa donare. Un pendente importante, intricato come i miei pensieri quando questo pendente è nato a Maggio 2019, ricco ed intenso come le emozioni che mi pervadevano, ma con il centro vuoto, come il mio, che attendeva di essere colmato di luce. ( realizzato rielaborando un design via tutorial di Nicole Hanna ). E quando l’ho creato ancora non sapevo cosa sarebbe successo a fine Maggio 2019, la mia Mako-detta-la-Banana ... spesso crediamo di essere al limite, di non poter sopportare altro, ma invece, alla fine, sopportiamo anche di peggio, e rimaniamo qua a parlarne, con vuoti nel cuore sempre più grandi che piano piano diventeranno cicatrici rivestite d’oro, d’argento e di rame …